Francesco Pilato, Francesco Fiorillo, Domenico Miragliuolo, Cristoph D’Ambra, Michele Migliaccio, Giovanni Tonon, Ciro Raia e Franco Regine sono i destinatari dell’azione di responsabilità mossa da Francesco Del Deo per il fallimento della società Torre Saracena.
E nel dettaglio, la citazione predisposta dall’avvocato Giuseppe Di Meglio chiede al Tribunale di Napoli, Sezione Specializzata in materia di Impresa che condanni in solido tra loro i dottori Francesco Regine, Francesco Fiorillo, Francesco Pilato, Domenico Miragliuolo, Cristoph D’Ambra, Michele Migliaccio, Ciro Raia e Giovanni Tonon, come specificato sopra a risarcire il danno patrimoniale subito dalla Società Torre Saracena S.p.A. e quindi del Socio Unico Comune di Forio per euro 5.092.533,00 pari alle passività riscontrate nel bilancio chiuso all’esercizio del 31.12.2014.
E’ questo il cuore dell’atto che ha scatenato l’ennesimo, duro, terremoto politico. Forse quello più duro. Un atto che non arriva dalla magistratura, ma arriva dalla politica. Dal sindaco in prima persona. E’ vero, la sollecitazione da parte del Collegio dei Revisori dei Conti è stata forte e chiara e non ha offerto scappatoie, ma la “botta” che ha fatto questo atto è, decisamente, notevole.
Oggi c’è un precedente. Oggi abbiamo un sindaco che mette nero su bianco le responsabilità dei predecessori. Amministratori pubblici e tecnici del controllo. Ne parliamo da sempre, oggi siamo qui a leggerne lo svolgimento. E, prescrizione, alla mano, siamo sicuri che si scatenerà una reazione catena con quelli di prima.
Prima di leggere ampi stralci di quanto Del Deo rinfaccia a Franco Regine, se vogliamo indicare nell’ex sindaco il mandante politico della Torre Saracena, è giusto fare una piccola riflessione politica.
I revisori demoliscono l’intera classe dirigente che era auto implosa alla vigilia del voto del 2013 facendo emergere tutta la mala gestio effettuata da un sistema politico che oggi, va detto, vede sul “banco degli imputati” solo gli ultimi protagonisti della Torre Saracena, quelli non coperti dalla prescrizione (5 anni) e quelli in carica al momento della liquidazione.
E nel dettaglio, la citazione predisposta dall’avvocato Giuseppe Di Meglio chiede al Tribunale di Napoli, Sezione Specializzata in materia di Impresa che condanni in solido tra loro i dottori Francesco Regine, Francesco Fiorillo, Francesco Pilato, Domenico Miragliuolo, Cristoph D’Ambra, Michele Migliaccio, Ciro Raia e Giovanni Tonon, come specificato sopra a risarcire il danno patrimoniale subito dalla Società Torre Saracena S.p.A. e quindi del Socio Unico Comune di Forio per euro 5.092.533,00 pari alle passività riscontrate nel bilancio chiuso all’esercizio del 31.12.2014.
E’ questo il cuore dell’atto che ha scatenato l’ennesimo, duro, terremoto politico. Forse quello più duro. Un atto che non arriva dalla magistratura, ma arriva dalla politica. Dal sindaco in prima persona. E’ vero, la sollecitazione da parte del Collegio dei Revisori dei Conti è stata forte e chiara e non ha offerto scappatoie, ma la “botta” che ha fatto questo atto è, decisamente, notevole.
Oggi c’è un precedente. Oggi abbiamo un sindaco che mette nero su bianco le responsabilità dei predecessori. Amministratori pubblici e tecnici del controllo. Ne parliamo da sempre, oggi siamo qui a leggerne lo svolgimento. E, prescrizione, alla mano, siamo sicuri che si scatenerà una reazione catena con quelli di prima.
Prima di leggere ampi stralci di quanto Del Deo rinfaccia a Franco Regine, se vogliamo indicare nell’ex sindaco il mandante politico della Torre Saracena, è giusto fare una piccola riflessione politica.
I revisori demoliscono l’intera classe dirigente che era auto implosa alla vigilia del voto del 2013 facendo emergere tutta la mala gestio effettuata da un sistema politico che oggi, va detto, vede sul “banco degli imputati” solo gli ultimi protagonisti della Torre Saracena, quelli non coperti dalla prescrizione (5 anni) e quelli in carica al momento della liquidazione.