Gino Finelli –Β Chiar.mo Presidente, chi le scrive Γ¨ un medico che per oltre quarantβanni ha svolto la sua attivitΓ in qualitΓ di chirurgo e docente universitario presso lβUniversitΓ Federico II di Napoli.
Non un cittadino ignaro delle problematiche mediche legate ad una patologia virale, ma un operatore della sanitΓ che conosce bene cosa significa una epidemia e i danni che essa puΓ² arrecare non solo sotto lβaspetto sanitario, ma anche sociale e economico.
Ho apprezzato molto durante il cosiddetto lockdown il suo decisionismo, la sua continua e attentaΒ valutazione Β Β dei rischi e quellβatteggiamento fermo, spesso anche giustamente di rimprovero, che ha fatto sΓ¬ che in una realtΓ Β densamente Β popolata e fortemente incline alla trasgressione e al poco rispetto delle regole, lβepidemia non solo non si diffondesse, ma gli atteggiamenti e i comportamenti della popolazione fossero di esempio e di guida per le altre Regioni. Ha cosΓ¬ contenuto il diffondersi della malattia, evitato un elevato numero di ricoveri e di decessi e, soprattutto ha insegnato un comportamento ai cittadini e data lβidea che lβIstituzione cβΓ¨ e ha un ruolo di orientamento e di guida. Questo ha amplificato fortemente il suo consenso e la sua credibilitΓ concedendole, oggi, di poter ripresentare la sua candidatura forte di un maggiore credibilitΓ .
Ma il lockdown, che tutti i sociologi pensavano che avrebbe cambiato i nostri comportamenti e il modo di vivere per una rinnovata coscienza collettiva, non ha prodotto gli effetti sperati anzi, al contrario ha determinato atteggiamenti anarchici e una coscienza priva di quel senso di responsabilitΓ che, con tanta difficoltΓ e con il necessario polso duro, si era riusciti ad ottenere durante le fasi critiche dellβepidemia.
Ora ristoranti, esercizi commerciali, aerei, treni, trasporti in genere, e quantβaltro che avevano inizialmente aderito ad un controllo corretto e necessario dopo lβapertura, hanno trasgredito in pieno qualsiasi regola comportamentale, lasciando il cittadino libero come prima e piΓΉ di prima. E ciΓ² Γ¨ accaduto dovunque anche sulle spiagge, nei luoghi aperti e chiusi, senza alcun controllo e nessuna sanzione, facendo cosΓ¬ credere che tutto Γ¨ finito, che si Γ¨ trovata la cura e forse anche il vaccino, che il tempo della pandemia Γ¨ terminato e con esso paure e ristrettezze. Dunque nessuna coscienza collettiva nuova, nessun cambiamento neanche da parte di chi dovrebbe e potrebbe amministrare bene la cosa pubblica e orientare il cittadino.
Ora in alcune piccole realtΓ , come la nostra , ma credo che valga per molti altri luoghi, si decide anche di programmare una festa di piazza, che non trova oggi alcuna giustificazione se non per scopi elettorali, essendo prossima la consultazione, che non puΓ² e non deve essere fatta poichΓ© porta in piazza, peraltro piccola, oltre tremila persone anche provenienti da altri luoghi in un momento di massima affluenza turistica, perchΓ© non Γ¨ necessaria come la scuola e le elezioni nΓ© a fini sociali, nΓ© per la tenuta democratica. Dunque un rischio inutile alla luce anche dei nuovi focolai, che, a mio avviso e di molti esperti del settore, non puΓ² e non deve essere corso.
E non regge lβuso obbligatorio delle mascherine in un luogo allβaperto soprattutto in piena estate con lβelevata sudorazione e una maggiore traspirazione, il controllo con il termoscanner ecc ecc. Β Per la natura della manifestazione: βLa Sagra del Mareβ, ci vorrebbe una organizzazione ed un controllo del territorio con risorse di uomini ed economiche francamente ingiustificabili per un momento ludico e comunque sempre insufficienti per garantire sicurezza epidemiologica. Inoltre non si tratterebbe soltanto di una serata ma di ben tre giorni di manifestazione che aumenterebbero in modo esponenziale la pericolositΓ e la possibile diffusione del contagio. Chi pensa di poter controllare con questi mezzi e di fare una opportuna profilassi, non solo non conosce e non Γ¨ informato su cosa significa diffusione virale, ma lo fa in assoluta assenza di buon senso e senza ascoltare il parere degli esperti, arrogandosi una decisione nettamente in contrasto con la sicurezza sanitaria e priva di garanzie certe. Il tutto peraltro per una festa popolare che puΓ² essere tenuta in un altro momento dellβanno quando le condizioni consentiranno in modo sicuro il suo svolgimento
Lei ci aveva detto e, piΓΉ volte ripetuto, che qualsiasi assembramento sarebbe stato impedito e ha sottolineato, a coloro che avevano avanzato idee e richieste, la sua assoluta contrarietΓ assumendo dunque una posizione coerente e in linea con il dettato dei suo consulenti esperti della materia. Ha sempre redarguito chi impropriamente assumeva decisioni inopportune e non in linea con le regole di prevenzione e, anche recentemente, ha sottolineato la necessitΓ di mantenere alta lβallerta. Pur condividendo le posizioni di molti autorevoli colleghi, se Γ¨ vero che la carica virale Γ¨ certamente diminuita, Γ¨ altrettanto vero che non Γ¨ ancora finita e che non sappiamo cosa accadrΓ .
Dunque alla luce delle considerazioni espresse, la prego di intervenire con la sua autorevolezza,Β la sua determinazione, la sua conoscenza della problematica e, soprattutto con il suo buon senso di uomo, per evitare che si possano anche pensare di far svolgere manifestazioni di piazza, giustificandole come una necessitΓ , strumentali solo al consenso, inutili dal punto di vista sociale e democratico, rischiose per la collettivitΓ , in assenza di qualsiasi regola di profilassi e di rispetto di chi continua, per conoscenza ed esperienza, ad esprimere e sottolineare Β che si tratta di una scelta inopportuna e scellerata.
Colgo lβoccasione per porgerle i sensi di tutta la mia stima.