Napoli – Un silenzio carico di significato ha preceduto le parole degli studenti della scuola secondaria di primo grado โ€œA. Capraroโ€, dell’isola di Procida ( NA ) protagonisti di un evento che รจ andato ben oltre la semplice commemorazione.

Lunedรฌ mattina, nellโ€™atrio dellโ€™istituto, si รจ svolto un incontro di grande intensitร  emotiva e valore educativo, dedicato alla memoria di due figure emblematiche della lotta alla mafia: Pio La Torre e Cesare Terranova.

Ad accogliere lโ€™invito della scuola, Franco La Torre e Francesca Terranova, figlio e nipote dei due uomini uccisi per il loro impegno civile e politico contro le organizzazioni criminali. Le loro testimonianze hanno toccato profondamente gli alunni delle classi terze, offrendo uno sguardo autentico su cosa significhi ereditare una memoria cosรฌ importante e trasformarla in responsabilitร  attiva.

In apertura dellโ€™incontro, gli studenti hanno dato vita a una rappresentazione simbolica quanto efficace: con il volto celato da maschere bianche, hanno impersonato lโ€™ignavia e lโ€™indifferenza di chi sceglie di non vedere, di non agire. Un gesto forte, interrotto dal momento in cui, uno dopo lโ€™altro, hanno rimosso le maschere per affermare con decisione: โ€œOra tocca a noiโ€.

Un messaggio chiaro, diretto, che si รจ fatto eco tra le mura della scuola. Come hanno ricordato i ragazzi, โ€œla mafia prospera nel silenzio, nellโ€™omertร  e nella passivitร โ€, e per questo รจ necessario fare rumore, prendere posizione, scegliere da che parte stare.

Le parole di Franco La Torre e Francesca Terranova hanno offerto spunti profondi di riflessione. Non si รจ trattato solo di ricordare la fermezza morale e il coraggio dei loro padri, ma anche di condividere il fardello e lโ€™onore di portare avanti unโ€™ereditร  fatta di valori, lotte e speranze. I due ospiti hanno sottolineato come la memoria non debba essere solo celebrativa, ma trasformarsi in azione quotidiana, in impegno concreto per la giustizia.

Lโ€™iniziativa si inserisce in un progetto formativo piรน ampio, portato avanti con convinzione dallโ€™Istituto Comprensivo โ€œI C.D. โ€“ Capraroโ€. Promossa dalle docenti Pina De Rubertis e Annalisa Coppola, con il pieno sostegno della dirigente scolastica Rossella Salzano, lโ€™attivitร  rientra in un percorso di educazione civica volto a sensibilizzare le giovani generazioni ai temi della legalitร , della giustizia sociale e della responsabilitร  collettiva.

La scuola, ancora una volta, si conferma presidio fondamentale nella costruzione di una coscienza civile. In un contesto storico in cui la criminalitร  organizzata assume forme sempre piรน subdole, lโ€™istruzione e la cultura rimangono strumenti primari di contrasto.

Lโ€™incontro si รจ concluso con un appello alla partecipazione attiva, alla necessitร  di agire, di informarsi, di non voltarsi dallโ€™altra parte. Perchรฉ, come รจ stato ricordato, la mafia non si combatte solo con le leggi e le operazioni di polizia, ma anche โ€“ e soprattutto โ€“ attraverso la cultura, lโ€™educazione e la trasmissione della memoria.

Far crescere nei giovani la consapevolezza che ogni singola azione puรฒ contribuire a migliorare la societร , significa fornire loro gli strumenti per diventare cittadini liberi, critici, impegnati.

Alla โ€œCapraroโ€, lunedรฌ, si รจ fatto un passo importante in questa direzione. E se รจ vero che la legalitร  si costruisce giorno dopo giorno, รจ altrettanto vero che tutto comincia da qui: da una scuola che non ha paura di schierarsi, da studenti che scelgono di metterci la faccia, da educatori che credono nella forza trasformativa della cultura.

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