Si vola con leΒ PopPen Dj, in versioneΒ hostess della Dum Dum AirlinesΒ per uno strepitoso sabato notte, in cartellone ilΒ 27 agosto a partire dalle ore 23. Basta munirsi di passaporto, di allegria e di un pizzico di follia per il piΓΉ affascinante viaggio verso le stelle illuminati dal chiarore della luna che si riflette sul mare. A fare da guida le sempre irriverenti, dissacranti, eccentriche e sopra le righeΒ PopPen Dj, divenute ormai unΒ mustΒ del beach club della costiera cilentana.
Per niente minimal, ma schiave del maximal sia nel look che nel sound, le PopPen sonoΒ Brunella Di MontalcinoΒ &Β Marina di Ravenna, akaΒ Half Poppen & DemΓ¬ Poppen, ovvero Feeder & Fabeat, resident djs negli affollatissimi Party en travestΓ¬ allβEstragon di Bologna.
βIn pop we trustβ,Β Γ¨ il loro motto. Rassicuranti come la nutella, versatili come il parmigiano, genuine come un frutto staccato dal ramo, che deliziano le piste da ballo con le loro ricette musicali, con un menΓΉ che mescola sapientemente la musica pop piΓΉ frivola con le del rock di sempre, tra sacro ed effimero, attraversando gli anni β80, i β90 e gli over 2000.
Domenica 28 agosto alle ore 17Β protagonista del live al tramonto laΒ world music con anima a suddeΒ La Maschera, la band proveniente dalla periferia nord-est di Napoli, che recupera il concerto rinviato il mese scorso a causa di un incidente al frontman della band. On stage il quintetto formato daΒ Roberto ColellaΒ (voce/tastiera/chitarra),Β Vincenzo CapassoΒ (tromba),Β Antonio GomezΒ (basso),Marco SalvatoreΒ (batteria),Β Alessandro MorlandoΒ (chitarra elettrica). Il loro Γ¨ un sound fresco, sperimentale, lontano dai clichΓ©, che oscilla tra la canzone d’autore con testi che valorizzano il cantato in dialetto, la bossa e il blues, grazie ad una sezione ritmica insolita che include, oltre al basso, una piacevolissima tromba.
Cantano il fuoco che brucia dentro e che accomuna le persone, la passione, lβardoreβ¦Β ββ¦βO fuoco ca sento mβabbrucia, si βo tiempo Γ¨ mariuolo e arrobbβ βa fantasΓ¬aβ¦.β.Β Il loro Γ¨ il racconto di storie, semplicissime o di vita vissuta, con un suono sempre riconoscibile ed intenso.
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βCi piace suonare e sperimentare. La bellezza della musica Γ¨ vivere unβemozione che parte dallo strumento e diventa poi uno scambio con il pubblico βΒ raccontaΒ Roberto Colella, leader del gruppo e autore dei testiΒ β Lβatmosfera piΓΉ bella Γ¨ quella creata dalle persone e dallβambiente naturale.. e che vuoi di piΓΉβ¦ al Dum Dum abbiamo una cornice pazzescaβ.
Si chiamano La Maschera, ma non bisogna lasciarsi ingannare dal nome perchΓ© non hanno intenzione di mascherarsi o di nascondersi. Maschera, quindi, intesa nel suo significato etimologico o nella sua accezione pirandelliana come ββidentitΓ definita che contrasta con le persone, difficili da definire. A noi piace scoprire cosa ci sta sottoβ,Β insiste Roberto.
Napoli e i vicoli come fonte di ispirazione, come luogo dove poter lottare, perchΓ© βΓ¨ attraverso la musica che puΓ² avvenire una presa di coscienza, una rivoluzioneβ.Β Appocundria e alleria, invece, i sentimenti cardine che stimolano il processo creativo.
Hanno conquistato con il loro album di debuttoΒ βO vicolo βe lβalleria,Β e di recente sono usciti conΒ il loro nuovo singoloΒ nato dallβincontro con il cantante senegalese Laye Ba,Β Te vengo a cercΓ , Β un abbraccio traΒ Napoli e Dakar, tra lβasfalto della metropoli e la sabbia del Senegal. Il video ufficiale (https://youtu.be/AbcUxzBYbfE) Γ¨ un messaggio di pace, un invito a non restare a guardare perchΓ©ββintβ βa guerra ce vΓ² cchiΓΉ curaggio a restΓ β.
La loro Γ¨ la volontΓ , comune a tanti altri giovani, di cambiamento, di alternative. La musica Γ¨ un veicolo che tira fuori la passione non ancora sopita, la creativitΓ , tutto quello, insomma, che la societΓ ignora, trascura, o forse, addirittura, teme: non solo un espediente per divertirsi, aggregarsi ed evadere dalla monotonia della periferia, ma anche per raccontare il disagio. Sono, infatti, estremamente motivati, tutt’altro che rassegnati, e la loro musica, nelle canzoni piΓΉ critiche ed impegnate, sembra essere una decisa risposta sociale ai pochi stimoli che vengono forniti dall’odierna societΓ e una diretta accusa volta a smascherare, per l’appunto, i troppi vizi e difetti dell’Italia e della Napoli contemporanee.