Procida – (NAPOLI) – Nella splendida location del “Marina di Procida” ieri l’altro – nella prima serata della rassegna โ€œLibri in portoโ€ – Ciro Pellegrino, capo della redazione Napoletana di Fanpage ha presentato il suo libro: โ€œSe potessi ti regalerei Napoliโ€

La rassegna – voluta dallโ€™amministratore del Gruppo Marinedi Ing. Renato Marconi e dal Presidente del Marina di Procida Eugenio Michelino, ha offerto un contesto ideale per immergersi nel racconto di Pellegrino e scoprire la Napoli nascosta che si cela tra le pagine del suo libro. 

Nel libro di Ciro Pellegrino, ci immergiamo in un viaggio emozionante tra le meraviglie di Napoli. Attraverso le sue parole coinvolgenti e descrittive, l’autore ci trasporta in una Napoli nascosta e affascinante, lontana dai soliti clichรฉ turistici. Con maestria, Pellegrino ci guida attraverso i vicoli tortuosi della cittร , svelando segreti e luoghi da scoprire. Ci fa scoprire tesori nascosti come antichi palazzi, chiese barocche e scorci panoramici mozzafiato. Attraverso la sua narrazione avvincente, siamo immersi nell’atmosfera magica di Napoli, con tutti i suoi contrasti e la sua vivacitร . Questo libro รจ un invito a esplorare la cittร  partenopea come mai prima d’ora, a scoprire i suoi angoli piรน autentici e a lasciarci sorprendere dalle sue meraviglie.

Ad accompagnare il folto pubblico accorso, la giornalista letteraria Cristina Marra che con maestria e bravura ha saputo tirare fuori una serata davvero interessante.

Se potessi, ti regalerei Napoli. Te la metterei in borsa prima di augurarti buon viaggio e salutarti dicendoti: ยซPortala con te, usala quando ti serve, dalla a chi ne ha bisognoยป. Ma io stesso non so cosa sia. Esiste un autentico spirito napoletano? Cosa la rende diversa da tutto ciรฒ che hai visto prima d’ora? 

Per rispondere a questa domanda, Ciro Pellegrino – che a Napoli ci รจ nato, ci vive e di cui ogni giorno, da giornalista, racconta la cronaca – ha costruito cinque percorsi, non tanto descritti, quanto narrati. Le tappe non sono solo i luoghi classici del (nuovo) turismo di massa, ma i posti vivi e veri della cittร , occasione o pretesto per parlare delle storie minime o universali che ne popolano i vicoli. E per tracciare queste cinque traiettorie, Pellegrino si รจ messo in posizione d’ascolto, si รจ fatto stetoscopio del battito profondo, sincopato, irregolare, di Napoli. 

E l’ha raccontata, disegnando una mappa che nasce dai sentimenti: perchรฉ per percorrerla, visitarla, capirla, consigliarla, รจ necessario badare prima allo stato d’animo e solo dopo alle effettive cose da vedere, mangiare, scoprire. Si parte con Ammore (la cittร  piccola) e si incontrano Arraggia e pacienza (la cittร  dal basso), Uosemo (la cittร  dall’alto), Appucundria (la cittร  delle icone) e infine Cazzimma (la cittร  e gli occhi). Si ascoltano le voci di oggi, ma anche quelle giร  passate; si incontrano caschi gialli e attori, giocatori incalliti e scrittori, (ex) disoccupati e politici; si sente il profumo della Margherita e quello del kebab; ci si commuove, ci si indigna, ci si esalta, in un ยซmoto perpetuo tra la meraviglia e la disperazioneยป.

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