Ieri una coppia romana ha annunciato che finalmente potrà celebrare la prima unione civile a Roma il prossimo 25 agosto. Facciamo i nostri migliori auguri alla coppia e ci rallegriamo per il fatto che, anche dopo la nostra lettera aperta alla Sindaca di Roma, Virginia Raggi, il Comune si sia finalmente mosso.
Peccato che il giorno prima Ivan Scalfarotto, Sottosegretario di Stato allo Sviluppo economico, abbia scritto un post sul suo blog personale per attaccare le associazioni che avevano sottoscritto quella lettera collezionando anche una serie di inesattezze. Pietra dello scandalo per il Sottosegretario sarebbe che le associazioni firmatarie della lettera aperta abbiano chiesto “in modo sussiegoso, politicamente e direi anche psicologicamente subalterno, a Virginia Raggi «che Roma si metta alla testa di un grande movimento di città e sindaci italiani per il matrimonio egualitario, come hanno fatto i sindaci americani di Mayors for the Freedom to Marry»”. Il Sottosegretario si lagna poi che la stessa richiesta non sia stata rivolta “a Beppe Sala e al Comune di Milano”.
Forse l’esponente del Governo italiano dovrebbe informarsi meglio prima di criticare delle organizzazioni non governative. Infatti, il 4 agosto scorso, l’Associazione Radicale Certi Diritti ha fatto proprio quello che il Sottosegretario auspica: un comunicato stampa di lodi al Sindaco di Minalo Beppe Sala per le celebrazioni delle unioni civili con annessa richiesta di mettersi alla testa di un grande movimento di città e sindaci italiani per il matrimonio egualitario identica a quella fatta alla Sindaca di Roma, Virginia Raggi. Onde evitare ulteriori figuracce al Sottosegretario, lo informiamo che la medesima richiesta era stata già fatta anche al Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, l’unico per altro ad aver risposto sinora, rendendosi disponibile.
Fatte queste precisazioni, vogliamo anche stigmatizzare con forza l’anomalia di un uomo di partito e sottosegretario del governo in carica che si permette di giudicare e interferire con l’iniziativa politica di alcune associazioni e addirittura di pretendere di dettarne l’agenda.
“Al posto di sindacare sulle cariche istituzionali a cui decidiamo di rivolgerci, chiedo a Ivan Scalfarotto di aiutarci a coinvolgere i sindaci, almeno quelli del PD, nel tentativo di creare questo grande movimento di città e sindaci italiani per il matrimonio egualitario. Noi naturalmente continueremo ad interagire con tutti e faremo in modo di costruire un movimento il più ampio possibile. Anzi cogliamo l’occasione per rivolgere questo appello a tutti i sindaci italiani, ma se a partire fossero Beppe Sala, insieme a De Magisteri e a tanti altri sindaci del PD andrebbe benone. Se condividiamo ancora l’obiettivo del matrimonio egualitario, lavoriamo insieme a questo progetto”, conclude Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti.

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