Procida ( NA ) – Giornata di cambio di comando alla Guardia Costiera procidana.  Domani, infatti, la comunità si appresta a salutare il T.V. Stefano Cocciolo da circa due anni al capo del circondario Marittimo dell’isola di Arturo.

Uno dei comandi più proficui del porto isolano senza nessuna ombra di dubbio. Una presenza ferma e costante che ha saputo essere interprete delle esigenze della comunità ed adoperarsi senza lesinare energie nel compimento del suo mandato. L’abbiamo incontrata alla vigilia del suo commiato e posto alcune domande:

Comandante, due anni di Procida. Che ricordo conserverà di questo periodo?

«Procida mi ha regalato emozioni uniche, durante un periodo di Comando che molti definiscono come il più bello nella carriera di un Ufficiale delle Capitanerie di porto. E non posso fare altro che confermare che le esperienze vissute in questi due anni hanno accresciuto il mio bagaglio professionale e rafforzato quello umano». 

I rapporti con la gente dell’isola, con le istituzioni?

«In questo biennio Procida è stata chiamata a confrontarsi con la nomina a Capitale italiana della Cultura. È in questa cornice di straordinarietà, soprattutto legata al numero di visitatori accolti, che la proficua collaborazione e sinergia con l’Amministrazione Comunale, le altre forze di polizia e le istituzioni a vario titolo coinvolte, è stata fondamentale al raggiungimento di obiettivi di assoluto pregio, consentendo di contemperare le garanzie di safety e security con la libera partecipazione alle iniziative promosse, a tutela dell’incolumità dei cittadini tanto a terra quanto in mare. Ed in questo, il cosciente contributo dei procidani è stato fondamentale». 

I numeri del suo comando?  Cosa lascia in termini di lavoro, iniziative, azioni ecc. ecc ?

«Non mi soffermerei sui numeri che accomunano l’operato degli uomini e donne della Guardia Costiera su tutto il territorio nazionale. Le attività a salvaguardia della vita umana in mare, della sicurezza della navigazione e dell’ambiente marino sono state molteplici e hanno, in più occasioni, portato risultati degni di nota. Ciò che ogni Comandante spera però, è di aver lasciato qualcosa di positivo guardando negli occhi la gente che lascia. Spero rimarrà un ricordo positivo, soprattutto in termini di trasparenza, fiducia, dignità e rispetto. È questo ciò che conta».

Dopo Procida cosa l’aspetta

«Il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto ha previsto per me un incarico presso la Capitaneria di porto di Gallipoli, bellissima città che, sebbene sia immersa in un contesto totalmente differente da quello isolano che Procida vive, condivide con questa taluni aspetti legati tanto alla presenza nel territorio di competenza di un’Area Marina protetta, quanto alla forte attrattiva per turisti e utenti del mare».

Conosce il suo successore? Ci aiuta a conoscerlo

«Conosco il T.V. Fabiola RATANO, ho avuto modo di condividere con lei parte del percorso formativo in Accademia Navale e altri momenti professionali che caratterizzano la carriera degli Ufficiali delle Capitanerie di porto. Apprezzo di lei la preparazione professionale e, ancor più, le qualità umane come identità, forza, coraggio e dignità, che sono poi quelle che ti permettono di superare le difficoltà che ogni Comandante si trova ad affrontare».

Il T.V. Cocciolo se non avesse fatto l’accademia e il lavoro in guardia Costiera, di cosa si occuperebbe?

«Non riesco ad immaginarmi al di fuori di questo contesto, ma se proprio dovessi scegliere si tratterebbe di certo di una professione legata al mare».

Il ruolo della sua famiglia?

«La vita di un militare è scandita e regolata dal lavoro. Chi svolge questa professione si ritrova a dover affrontare esigenze e problemi peculiari che inevitabilmente coinvolgono la famiglia, che deve essere capace di ascoltare, supportare e talvolta sopportare. La mia è, da sempre, il mio porto sicuro».

Un saluto alla comunità ed un augurio?

«Oltre ad un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito a rendere unica e appagante questa parentesi professionale, mi sento di dare un arrivederci all’isola, che sicuramente sarà mia prossima meta, questa volta da turista».

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